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 (vecchio Bacam)
, Portico prospetti sud prima dei restauri
 Comin, Isabella
, Veduta di insieme
 Comin, Isabella
, Prospetto est su Largo XXIV Maggio
 Comin, Isabella
, Prospetto su Viale della Repubblica
 Comin, Isabella
, Vista da ovest su Viale della Repubblica
 Comin, Isabella
, Vista da Viale Gioppi: prospetto su corte interna
 Comin, Isabella
, Prospetto ovest su corte interna
 Comin, Isabella
, Prospetto sud su corte interna
 Comin, Isabella
, Connessione tra i corpi di fabbrica della corte interna
 Comin, Isabella
, Dettaglio degli affreschi, prospetto ovest
 Comin, Isabella
, Dettaglio del porticato, prospetto ovest
 Comin, Isabella
, Arcata del porticato, prospetto ovest
 Comin, Isabella
, Dettaglio della copertura, camera del crogiolo
 Comin, Isabella
, Dettaglio affreschi del vano scale
Denominazione Palazzo di S. Sebastiano
Altre denominazioni
ComuneMantova
Località
Indirizzo Largo XXIV Maggio
Mappa
GeoreferenziazioneEst: 1640500, Nord: 5001215, Quota s.l.m: 0 mt
Collocazione
Ambito tipologicoarchitettura per la residenza, il terziario e i servizi
Definizione tipologicapalazzo
Ambito culturale
Notizie storicheData di riferimento - Intero bene
Durante i restauri sono state aperte le arcate della loggia dei marmi prim a tamponate con muro in laterizio allo scopo di adattare l'ambiente a resi denza e bagno pubblico.. Sono stati demoliti anche alcuni fabbricati edifi cati nel cortile nel Novecento e un muro divisorio esterno perpendicolare all'edificio. Sono stati inoltre eliminati diversi muri di suddivisione de i saloni interni.
, sec. XX

Data di riferimento - Intero bene
Nel 1601 un soffitto ligneo a cassettoni viene smontato e trasportato a Pa lazzo Ducale
Bazzotti U./Guastalla A./Nicolini D., Palazzo di San Sebastiano [...], cit ., 1999 ,

Data di riferimento - Intero bene
Relativamente ai diversi usi e alle modifiche dal XVIII secolo in avanti si riporta l'elenco seguente. Nel 1756 l'edificio adibito a caserma; nel 1786 l'architetto Paolo Pozzo ne propone l'uso come carcere a supporto de lla casa di pena; nel 1883 adibito a lazzaretto; tra il 1902 ed il 1903 vengono demolite la porta e la loggetta; parte del corpo aggiunto nel 1525 era adibito a zecca; nel 1910 viene chiuso il loggiato; nel 1921 il loggi ato viene suddiviso per ricavare i bagni pubblici e viene controsoffittato ; tra il 1923 ed il 1936 sede del liceo scientifico e nel 1936 della scu ola di musica Campiani. Del 1904 il corpo pi basso per alloggi di edilizi a pubblica ora uffici.
Bazzotti U./Guastalla A./Nicolini D., Palazzo di San Sebastiano [...], cit ., 1999 ,

Data di riferimento - Intero bene
Giovanni Benevoli da Pietole tra il 1521 ed il 1525 dedic dei versi al pa lazzo nel poema eroico Gonzagium Monumentum. RaffaelloToscano nel 1586 ne nomina anche un giardino, nuovi appartamenti ed affreschi.
Restori V., Mantova [...], cit., 1919 ,

Autore
  • Arcari Girolamo , progettista
  • Ghisolfo Bernardino , direttore dei lavori
Condizione giuridicapubblica
Bibliografia
  • Benetti S./Erbesato G.M./Pisani C. , Mantova, il museo della citta ( 2005 ) - Milano
  • Marani E. , Quadrante Padano ( 1980 ) - Mantova
  • Cattafesta Mario , Gazzetta di Mantova () -
  • Bazzotti U. , Gazzetta di Mantova ( 2008 ) - Mantova
  • Benetti S. , Gazzetta di Mantova ( 2008 ) - Mantova
  • Bonfatti Paini M. , Gazzetta di Mantova ( 2008 ) - Mantova
  • Bazzotti U./Guastalla A./Nicolini D. , Palazzo di San Sebastiano : da residenza gonzaghesca a museo della citt ( 1999 ) - Mantova
  • Bottoni V.P. , Mantova numerizzata ovvero Guida numerica alle case ed agli stabilimenti d i questa regia citt con note ... ( 1839 ) - Mantova
  • Restori V. , Mantova: notizie storico-artistiche sotto forma di guida ( 1919 ) - Mantova
Info compilazione

Provincia di Mantova
Funzionario responsabile Sbravati, Moira
Aggiornamenti / revisioni2011
Comin, Isabella
VAL
Compilazione
2011
Comin I.
VAL
Referente scientifico
Sbravati M.
VAL
Descrizione
Esternamente il palazzo si presenta come un blocco con poche aperture senz a decorazioni e coronato da importante cornice modanata con disegno linear e. La planimetria identifica due ali perpendicolari che - con l'ausilio di muri di recinzione sui due lati ovest e nord - inquadrano un cortile pavi mentato in marmo. L'edificio a due piani perpendicolare al corpo principal e appartiene ai primi del Novecento mentre la parte di costruzione origina ria si distribuisce lungo il viale della Repubblica. Sul prospetto interno si affaccia la loggia a sette arcate sovrastata da due ordini di finestre distanziate e di ridotte dimensioni che lasciano quindi maggiore importan za al maschio murario. L'ala pi ad est presenta alcune aree affrescate ve rso il cortile. Originariamente anche la parte prospettante su viale delle Repubblica presentava all'esterno il cornicione affrescato rinvenuto nell a soffitta del corpo aggiunto nel 1525. Al piano terra l'ingresso situat o nel volume del 1525 a sud del quale si leggono i resti dei bastioni del Cinquecento. Da qui si accede al loggiato a sette arcate. All'interno le d iverse stanze le cui volte sono affrescate con la rappresentazione delle i mprese gonzaghesche. Ad est del loggiato la Camera dell'Arma dell'Imperato re - dove viene aggiunta una scala nella seconda met dell'Ottocento, e la Camera del Sole, ad ovest del loggiato la Camera del Porcospino seguita d alla Camera del Crogiolo. Il fabbricato termina ad ovest con la scala inte rna originaria coperta con volte a botte lungo le rampe e nel sottoscala e ad ombrello ai piani. Al piano primo, dove sono ora ricavati gli spazi es positivi, la Camera delle Frecce e quella dei Brevi - inizialmente identif icata come delle Briglie e cos denominata a seguito dei restauri pi rece nti - e la grande Sala dei Trionfi liberata durante i recenti restauri dal le tramezze che la suddividevano in molteplici ambienti. Nel 1883 venne ri cavato nella Sala dei Trionfi un piano secondo con ulteriori tramezze - an che queste demolite. Il secondo piano della sala attualmente costituito da un solaio sospeso che lascia intravvedere gli affreschi di paesaggi all e pareti. All'interno del museo si trovano i plutei asportati dalla vicina Chiesa di San Sebastiano ed alcuni capitelli della Chiesa di Sant'Andrea.
VAL
Notizie storiche
Progettato dall'architetto Gerolamo Arcari per il Marchese Francesco II Go nzaga e la consorte Isabella D'Este alla fine del XV secolo, mantiene la tradizione per cui ogni Signore della citt creava una propria residenza d i alto livello artistico. L'edificio prende forma a partire dal 1506 nei p ressi della Chiesa di San Sebastiano e di Porta Pusterla ma anche nelle vi cinanze delle stalle dei cavalli del futuro Palazzo Te lungo l'asse gonzag hesco. La prima fase costruttiva dura tre anni ed seguita da una seconda fase tra il 1511 ed il 1512. Da descrizioni dell'epoca sembra che il pala zzo fosse grandioso con tanto di affreschi, volte dorate e di un loggiato che si affacciava su un giardino interno il tutto unito ad una ineguagliab ile vista sulla citt circostante. Il palazzo venne decorato dai grandi ar tisti dell'epoca: qui si trovavano anche "I trionfi di Cesare" di Andrea M antegna - portati in seguito in Inghilterra ad Hampton Court - ma anche te le di Lorenzo Leombruno, Dosso Dossi, Lorenzo e Matteo Costa. Nel 1519 nel palazzo muore il marchese e nella seconda met del secolo l'edificio perd er di importanza per il cambio culturale che vedr a Mantova la presenza di Giulio Romano con la nuova residenza a Palazzo Te per Federico II. Tra il 1521 ed il 1525 viene realizzato il corpo in appoggio a sud durante la realizzazione della nuova cinta muraria bastionata della citt e di Porta Pusterla. Il palazzo alla morte di Francesco II passer quindi ad un ramo secondario dei Gonzaga. In questo luogo il futuro San Luigi Gonzaga cede l a primogenitura a Rodolfo Gonzaga nel 1585. Dal Settecento avranno inizio i diversi usi che porteranno trasformazioni irrispettose della struttura n onch uno stato di forte degrado. Dagli usi militari dell'inizio del XVIII secolo, alle destinazioni di carcere ed ospedale, residenze collettive c on bagni pubblici, scuole. Durante l'uso come residenza il palazzo conos ciuto anche come "Palazzo delle bugandere" - ovvero delle lavandaie che st endevano all'aperto il bucato dopo il lavaggio nella sottostante fossa mag istrale. Il porticato con arcate marmoree al piano terreno viene tamponato e la torretta verso Porta Pusterla - similare a quella della Chiesa di Sa n Sebastiano e costruita nel 1525 - viene demolita insieme ad altre parti del fabbricato nel 1903 quando il palazzo diviene di propriet comunale. N el 1904 il Comune realizza in adiacenza un fabbricato - anch'esso ora recu perato - per alloggi di edilizia pubblica. La destinazione museale era gi stata delineata nel 1852 - sotto il nome di Museo Patrio - ma la collezio ne portata negli ambienti venne presto spostata e ricollocata in altri mus ei. Tra il 1998 ed il 2008 i restauri hanno restituito l'edificio all'uso cittadino come Museo della Citt.
Aggiornata al19/11/2014
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